Fot. s. Franca Morfasso 1998
Scilla bifolia L.
Fam. Liliaceae
DESCRIZIONE
Pianta completamente glabra, bulbosa perenne, alta fino a 25 cm, Le foglie, generalmente 2, sono radicali, lunghe, fino a 10 cm, strette, amplessi cauli. I fiori, posti all'apice dell'unico fusto, sono per lo più 6-10, formanti un racemo. Hanno circa 1 cm di diametro. I tepali, solitamente 6, sono di un azzurro-violetto intenso.
Fiorisce da marzo a maggio secondo l’altitudine (200-1800 m s..m.)
HABITAT
E’diffusa sui tutti i rilievi italiani ad eccezione dei monti della Sardegna. Predilige i boschi di latifoglie (soprattutto le faggete), i prati umidi e ombrosi e le praterie d’altitudine.
DISTRIBUZIONE PROVINCIALE
In provincia di Piacenza, dalla prima collina all’alto Appennino, è relativamente diffusa nei boschi decidui, nelle faggete e nei pratelli d’altitudine
NOTE
Il nome del genere ( schílla) è di origine greca e indicava allora una sorta di cipolla ricordata da Pitagora, che l’appendeva sopra la porta d’ingresso della casa come rimedio per tutti i mali, Plinio la cita invece in modo generico per le sue proprietà terapeutiche. Linneo nel 1753 ha reimpiegato questo nome antico per formare il primo termine del binomio scientifico della scilla silvestre, perchè anch’essa ha un bulbo sotterraneo sferico piriforme, simile ad una piccola cipolla.
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