Fot. Cavalmurone giugno 1989
Aquilegia atrata Schott
Fam. Ranunculaceae
DESCRIZIONE
Le radici sono formate da un grosso rizoma verticale I fusti sono alti da 30 a 90 cm; sono ricchi di foglie divise in 3 segmenti a loro volta ulteriormente suddivisi. I fiori sono formati da 5 sepali e da 5 petali piccoli imbutiformi color violaceo molto scuro terminanti con uno sperone uncinato.
Fiorisce da giugno ad agosto
HABITAT
Predilige i terreni calcarei e fiorisce nei boschi di querce e nelle faggete all’altitudine di 500-1600 m.
DISTRIBUZIONE PROVINCIALE
La specie relativamente presente nella nostra provincia si trova al margine dei boschi e nei pratelli boschivi di media-alta montagna.
NOTE
"Bella si erge l’aquilegia
e china il suo capo"
(Goethe)
Il nome del genere sembrerebbe derivare per alcuni dal termine latino aquilegium (cisterna) o aquam legere (raccogliere acqua).
Un'altra versione coglie, invece, la similitudine fra gli speroni del fiore e i rostri di un'aquila, e interpreta il nome Aquilegia come aquilina
Il nome specifico fa riferimento al colore oscuro dei petali
Il nome specifico fa riferimento al colore oscuro dei petali
L'aquilegia è velenosa, se ingerita, per il contenuto in glicosidi che danneggiano il cuore.
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