Fot. Lesima agosto 1991
Aconitum lamarckii Rchb.
Fam. Ranunculaceae
DESCRIZIONE
Pianta erbacea perenne con fusti alti fino a 150 cm, cilindrici e sparsamente pubescente in alto.
Foglie le basali verde-scuro con picciolo di 20 cm e lembo palmato-partito, diviso in 5 segmenti a forma di cuneo, lobati e dentati verso l'alto. Le cauline sono simili, ma sessili e più profondamente incise.
Fiori tubulari, bianchi o giallastri.
Foglie le basali verde-scuro con picciolo di 20 cm e lembo palmato-partito, diviso in 5 segmenti a forma di cuneo, lobati e dentati verso l'alto. Le cauline sono simili, ma sessili e più profondamente incise.
Fiori tubulari, bianchi o giallastri.
È assai simile all'aconitum vulparia. Le foglie, sono un po' più chiare e hanno divisioni più strette, quasi lineari.
La spiga terminale porta fino a quaranta fiori gialli.
La spiga terminale porta fino a quaranta fiori gialli.
Fiorisce da giugno ad agosto.
HABITAT
Radure, soprattutto nei boschi di faggi e forre montane
DISTRIBUZIONE PROVINCIALE
Specie molto rara nella provincia di Piacenza è stata localizzata nella zona tra il m. Lesima, il m. Carmo, il m. cavalmurone e il m. Alfeo.
NOTE
Dal greco aconiton, nome di una pianta usata per avvelenare lupi e volpi. L'aconito sarebbe nato dalle gocce della bava di Cerbero, infuriato, mentre Eracle lo trascinava fuori dagli inferi (l'ultima delle fatiche di Eracle).
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