Fot. Selva Ferriere maggio 1985
Daphne mezereum L.
Fam. Tymelaeaceae
DESCRIZIONE
Arbusto a foglie caduche, eretto con rami rotondi, grigi, flessibili che terminano con un ciuffo di foglie.
Le foglie, ovali-lanceolate, sono sviluppate solo all’apice dei rami in quanto le gemme sottostanti producono solo fiori.
I fiori sessili, disposti a mazzetti lungo i rami si sviluppano prima delle foglie. Sono color rosa-carico con calice privo di corolla e intenso e gradevole profumo.
I frutti sono drupe sferiche rosso-brillante a maturazione, appetite dagli uccelli, ma velenose per l’uomo.
Fiorisce da febbraio ad aprile e matura da luglio a settembre
HABITAT
Vegeta nei boschi chiari: faggete, castagneti, boschi montani e brughiere subalpine da 500 sino a 1800 mt
DISTRIBUZIONE PROVINCIALE
Abbastanza comune nelle faggete dell’Alto Appennino piacentino.
E’ presente anche nelle pinete e nelle radure dei boschi.
NOTE
Il Dafne mezereo, chiamato anche Fior di stecco perché genera i fiori su rami nudi all'apparenza secchi.
Un tempo era usata nei rimedi popolari quale febbrifugo, antireumatico, purgante drastico; ora l’uso è abbandonato perché è facile incorrere in avvelenamenti anche gravi. Il semplice contatto della pelle con la corteccia può provocare irritazioni gravi per assorbimento, attraverso i pori della cute
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