mercoledì 31 ottobre 2012

NARCISO POETICO - Narcissus poëticus L.

Fot. Tornarezza maggio 2002
Narcissus poëticus L.
Fam. Amaryllidaceae

DESCRIZIONE
Il fusto del narciso è alto 20-60cm. Dalla base partono 4 foglie e largamente lineari che raggiungono quasi la stessa altezza. I fiori solitari, dal profumo di garofano, lievemente penduli, di colore bianco, hanno una corona gialla all’interno. I petali bianchi, acuti e la corona gialla con frangia rossa, sono caratteristici. L’ovario infero è avvolto da una membrana cartacea.
 Fiorisce da aprile a maggio..

HABITAT
E’ diffuso nei prati umidi, pascoli, pendici, castagneti ad altitudine 600-2000 m.

DISTRIBUZIONE PROVINCIALE
Nel Piacentino è presente, in rare colonie composte da numerosi elementi, soprattutto ad ovest della Provincia, dall’alta collina alla montagna.

NOTE
E’ il più noto dei narcisi della nostra flora spontanea per la pregevolezza ed il profumo dei fiori. Soggetto ad inconsulte raccolte, è fortunatamente protetto dalla dislocazione profonda del suo bulbo. Il nome Narcissus deriva dal greco “narkào” (stordisco), riferito al profumo tanto forte da stordire. La pianta è legata al mito di Narciso. In epoca classica i narcisi erano i fiori dedicati a Demetra ed a sua sorella Ecate, la regina dell’Inferno, per cui servivano per adornare i defunti, ma nello stesso tempo erano piante sacre a Venere per il profumo che stordisce e seduce.

ZAFFERANO MAGGIORE, CROCO PRIMAVERILE - Crocus napolitanus

Fot. S. Antonio Castell’Arquato marzo 1991
Crocus napolitanus Mord. Et Loisel.
Fam. Iridaceae
DESCRIZIONE
E’una pianta erbacea, perenne, appartenente alla famiglia delle Iridaceae, tipica per la sua precoce fioritura primaverile. Dal bulbo del croco primaverile nasce una pianta alta non più di 15 cm che produce un fiore solitamente di color lilla. Sono presenti solamente delle lunghe foglie basali originate direttamente dal bulbo sotterraneo; il loro numero va da 2 a 3; hanno una forma lineare-laminata ma sottile con una linea più chiara centrale.
La fioritura è primaverile (da febbraio a maggio).

HABITAT
L'habitat di questa specie sono i boschi di latifoglie (querceti, faggete, castagneti, carpineti, betuleti) e pascoli montani. In alta quota si presenta dopo le ultime nevicate (a neve sciolta).

DISTRIBUZIONE PROVINCIALE
Nel Piacentino è diffuso nelle valli  Appennino. Alcune stazioni si trovano anche nei boschi e prati di media collina: Castell’Arquato, Gropparello, Bacedasco ecc.

NOTE
Il nome del genere deriva dal greco "kròkos = zafferano" che a sua volta è la traduzione dall'arabo "safran =zafferano".
C. napolitanus Mord. & Loisel è attualmente posto in sinonimia di C. vernus subsp. vernus ma, a parere di molti studiosi, per le differenze che presenta, è considerato entità a se stante.
Nella mitologia greca Kròkos era un giovane innamorato della ninfa Smilax: un amore destinato a finire perchè lui era mortale. Gli dei impietositi decisero di trasformare Smilax in Salsapariglia (Smilax aspera) e Kròkos in un bel fiore. In ricordo di tale amore impossibile il fiore rappresentò il "desiderio d'amore" e venne usato per adornare le tombe dei morti per amore.

ZAFFERANO ALPINO - Crcus albiflorus

Fot. m.  Carmo aprile 1989
Crocus albiflorus Mord. Kit..
Fam. Iridaceae
DESCRIZIONE
L'altezza della pianta varia da 5 a 15 cm. Sono presenti solamente delle lunghe foglie basali (o radicali) originate direttamente dal bulbo sotterraneo; il loro numero va da 2 a 3; hanno una forma lineare-laminata ma sottile con una linea più chiara centrale e longitudinale (è una scanalatura); la pagina superiore è colorata di verde scuro, quella inferiore è biancastra. I fiori del croco sbocciano in primavera alla fusione delle nevi. Di colore bianco o violetto formano spesso estesi tappeti colorati nei prati umidi.
Fiorisce da febbraio a marzo.

HABITAT
l'habitat tipico di questa pianta sono i prati concimati e i pascoli alpini; il substrato preferito è sia calcareo che siliceo.
Diffusa nelle zone alpine, l'altitudine, per questa specie, varia dai 600 ai 2400 m s.l.m.

DISTRIBUZIONE PROVINCIALE
Nel Piacentino è specie rarissima. E’ presente in alta val Boreca ( m. Lesima e m. Carmo,  m. Cavalmurone)

NOTE
In genere la fioritura avviene subito dopo lo scioglimento delle nevi
IIl croco è stato citato da tanti poeti tra cui G. Pascoli la cui prima strofa di questa poesia dice:
O pallido croco,
nel vaso d'argilla,
ch'è bello,e non l'ami,
coi petali lilla
tu chiudi gli stami
di fuoco....

PENNACCHIO DI SCHEUCHZER, PENNACCHIO ROTONDO - Eryophorum scheuchzeri

Fot. Prato Grande Ferriere luglio 1986

Eriophorum scheuchzeri  Hoppe
Fam. Cyperaceae

DESCRIZIONE
Pianta dalla infiorescenza lanuginosa con stelo tondo e sottile e ciuffi rotondi di lunghi peli sericei e bianco-nivei che ornano i suoi frutti.

HABITAT
Cresce nelle zone umide e nelle raccolte d'acqua delle torbiere alpine.
Il suo habitat è costituito da torbiere, paludi e acquitrini, da 1500 a 2800 m di altitudine.
È diffusa sulle Alpi tra 1500 e 2600 m, ai margini di stagni e corsi d’acqua e su terreni paludosi.

DISTRIBUZIONE PROVINCIALE
Specie rarissima, da qualche tempo non più osservata,  era presente in alta Val Nure in prati umidi e torbiere.

NOTE
Eriophorum deriva dal greco "érion" lana e "phéro" io porto
Scheuchzeri è nome della specie dedicata a Johan-Jacob Scheuchzer (1673-1733), naturalista di Zurigo o a suo fratello Johann (1684-1738)



PENNACCHIO A FOGLIE LARGHE - Eryophorum latifolium

Fot. S. Agostino (laghetto) giugno 1996
Eriophorum latifolium Hoppe
Fam. Cyperaceae

DESCRIZIONE
Si tratta di una pianta erbacea sempreverde che può raggiungere una altezza fra i 30 e i 90 cm.
Il fusto  è formato da un insieme di fusti filamentosi, lisci ed eretti a forma cespugliosa.
Le foglie radicali sono piuttosto sviluppate e di forma piana e larga.
Nel periodo dell’infiorescenza la pianta produce delle lunghe spighe pendule portate su peduncoli scabri. Quest’ultimi sono ricoperti da folti peli e lunghe parti setose e cotonose di colore bianco.

HABITAT
Abita principalmente le torbiere basse ed alcaline delle zone alpine, fino ad una altitudine di circa 2000 metri. E’ molto più rara nella pianura.
Predilige i prati umidi e i terreni a ridosso dei ruscelli e corsi d’acqua
DISTRIBUZIONE PROVINCIALE
Poco comune, è presente nelle torbiere,  nelle zone paludose e nei prati umidi della montagna.

NOTE
L’Eriophorum latifolium è una pianta conosciuta anche con il nome di Cotone erba di latifoglie e Pennacchio a foglie larghe.
I semi sono coperti da fiocchi bianchi che permettono la dispersione per mezzo del vento e sono la caratteristica del genere.

mercoledì 10 ottobre 2012

ERIOFORO A FOGLIE STRETTE - Eriphorum angustifolium

Fot. S. Barbara giugno 1986

Eriophorum angustifolium Honckeney
Fam. Cyperaceae
DESCRIZIONE
Raggiunge un'altezza massima di 35 cm - 45 cm.
Il fusto è cilindrico ed eretto
Le foglie sono strette, 3-5 mm,  l’infiorescenza è ampia, portante 5-12 spighe pendule, su peduncoli lisci, circondate a maturità da lunghe sete (2-3 cm) bianche e cotonose, numerose e dritte, brattee erette di 3-5 cm con guaina nera.
Fiorisce da giugno a agosto
HABITAT
Specie acidofila è presente in torbiere alte a sfagni e anche in torbiere basse e di transizione.
Vegeta spesso presso ruscelli e fonti e anche in stagni, fossi e pozze.

DISTRIBUZIONE PROVINCIALE
E’ specie rara nella nostra provincia. Le colonie presenti sono limitate alle torbiere di passo s. Barbara e alle zone umide dell’alta val Nure.

NOTE
Il pennacchio a foglie strette è ormai estinto in pianura e in collina.
I peli cotonosi dei semi erano un tempo usati per fare stoppini delle candele. Inoltre erano utilizzati per l’imbottitura dei cuscini e per  la fabbricazione della carta. Le foglie secche e gli steli venivano tessuti in tappeti morbidi o coperchi .